Dugin e la crisi ucraina

Da alcuni giorni circolano in Rete alcuni passaggi di riflessioni fatte dal noto e controverso filosofo russo Aleksandr Gel’evič Dugin, considerato la “Bête noir” dai benpensanti del politicamente corretto. Bollato come il “Rasputin del Cremlino” l’ideologo velenoso che influenza Putin, il pensatore più pericoloso del mondo, Dugin propone un punto di vista interessante, che  – al di là di come la si pensi – andrebbe comunque preso in considerazione come uno dei tanti fattori utili per comprendere quanto sia in realtà complessa la crisi ucraina. Non è obbligatorio condividerlo, ma intelligente tenerne conto. Viste le numerose fake news che circolano sul Web, ho verificato l’attendibilità del testo, arricchendolo di ulteriori considerazioni dello stesso Dugin. Il testo che pubblico è quindi più completo rispetto a quello che circola su Internet. Ognuno ne faccia l’uso che ritiene più opportuno.

La crisi intorno all’Ucraina ha dimensioni sia geopolitiche che ideologiche. Fin dall’inizio dell’aggravarsi della situazione ai confini orientali di questo paese, varie forze politiche negli Stati Uniti e in Europa hanno valutato gli eventi in corso in modo diverso. I liberali e i globalisti si sono uniti a Kiev, i rappresentanti di altri movimenti ideologici hanno preso una posizione più favorevole alla Russia. L’inizio delle ostilità su larga scala contro l’attuale regime di Kiev da parte della Russia ha causato diverse reazioni: dall’isteria da parte dei liberali, alla condanna con la richiesta di iniziare immediatamente un dialogo da parte dei conservatori.

Ma questa, in realtà, non è una guerra con l’Ucraina. È un confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli – geopolitico e ideologico. La Russia rifiuta tutto nel globalismo – unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo, anti-tradizione, tecnocrazia, Grande Reset in una parola, dall’altro. È chiaro che tutti i leader europei fanno parte dell’élite liberale atlantista. E noi siamo in guerra esattamente con questo. Da qui la loro legittima reazione. La Russia viene ormai esclusa dalle reti globaliste. Non ha più una scelta: o costruire il suo mondo o scomparire. La Russia ha stabilito un percorso per costruire il suo mondo, la sua civiltà. E ora il primo passo è stato fatto. Ma sovrano di fronte al globalismo può essere solo un grande spazio, un continente-stato, una civiltà-stato. Nessun paese può resistere a lungo a una completa disconnessione.

La Russia sta creando un campo di resistenza globale. La sua vittoria sarebbe una vittoria per tutte le forze alternative, sia di destra che di sinistra, e per tutti i popoli. Stiamo, come sempre, iniziando i processi più difficili e pericolosi. Ma quando vinciamo, tutti ne approfittano. È così che deve essere. Stiamo creando i presupposti per una vera multipolarità. E quelli che sono pronti ad ucciderci ora saranno i primi ad approfittare della nostra impresa domani. Scrivo quasi sempre cose che poi si avverano. Anche questo si avvererà.

Cosa significa per la Russia rompere con l’Occidente? È la salvezza. L’Occidente moderno, dove trionfano i Rothschild, Soros, Schwab, Bill Gates e Zuckerberg, è la cosa più disgustosa della storia del mondo. Non è più l’Occidente della cultura mediterranea greco-romana, né il Medioevo cristiano, e nemmeno il ventesimo secolo violento e contraddittorio. È un cimitero di rifiuti tossici della civiltà, è anti-civilizzazione. E quanto prima e più completamente la Russia se ne stacca, tanto prima ritorna alle sue radici. A cosa? Cristiano, greco-romano, mediterraneo… – Europeo… Cioè, alle radici comuni al vero Occidente. Queste radici – le loro! – l’Occidente moderno le ha tagliati fuori. E sono rimaste in Russia.

Solo ora l’Eurasia sta alzando la testa. Solo ora il liberalismo in Russia sta perdendo il terreno sotto i piedi.

La Russia non è l’Europa occidentale. La Russia ha seguito i greci, Bisanzio e il cristianesimo orientale. E sta ancora seguendo questa strada. Sì, con zigzag e deviazioni. A volte in vicoli ciechi. Ma si sta muovendo.

La Russia è sorta per difendere i valori della Tradizione contro il mondo moderno. È proprio quella “rivolta contro il mondo moderno”. Non è ancora chiaro?

L’Europa deve rompere con l’Occidente, e anche gli Stati Uniti devono seguire coloro che rifiutano il globalismo. E allora tutti capiranno il significato della moderna guerra in Ucraina.

Molte persone in Ucraina lo capivano. Ma la terribile e rabbiosa propaganda liberal-nazista non ha lasciato nulla di intentato nella mente degli ucraini. Torneranno in sé e combatteranno insieme a noi per il regno della luce, per la tradizione e una vera identità cristiana europea. Gli ucraini sono nostri fratelli. Lo erano, lo sono e lo saranno.

La rottura con l’Occidente non è una rottura con l’Europa. È una rottura con la morte, la degenerazione e il suicidio. È la chiave del recupero. E l’Europa stessa – i popoli europei – dovrebbero seguire il nostro esempio: rovesciare la giunta globalista antinazionale. E costruire una vera casa europea, un palazzo europeo, una cattedrale europea”.

Non si tratta dell’isolamento della Russia dal mondo. Si tratta dell’auto-estrazione del veleno del mondo dal settore sano. Questo non significa che la Russia abbia totalmente ragione, ma significa che l’Occidente moderno ha totalmente torto. Siamo testimoni della più grande sconfitta del globalismo. Il mondo dovrebbe liberarsi dall’Occidente moderno, questo è il punto, e la parola “moderno” è tanto più fatidica. L’Occidente per essere salvato dovrebbe liberarsi dalla – sua – Modernità. La modernità è sbagliata nel liberalismo, nel nazionalismo, nel comunismo, è il veleno. Non si tratta di stare con la Russia o contro di essa, si tratta di stare con il globalismo, Soros, BHL, Schwab che ora escludono la Russia, o contro di loro. Gli ucraini non sono nostri nemici o obiettivi. È una guerra anti-Soros.

L’Europa moderna, rappresentata dalle sue élite liberali atlantistiche, si comporta come l’Ucraina. L’Ucraina è il futuro dell’Europa in tutti i sensi. Anche in Europa si sta instaurando un regime liberal-nazista: LGBT+, pagliacci al potere, cancel culture + odio viscerale e radicale per i russi. Non solo l’Ucraina è anti-russa. L’Europa moderna è anti-russa. E proprio come in Ucraina, questo non si applica ai popoli europei, ma solo alle loro élite atlantiste liberal-naziste.

Agli occhi dei globalisti, le altre civiltà, culture e società tradizionali devono semplicemente essere smantellate, riformattate e trasformate in una massa cosmopolita globale indifferenziata e, nel prossimo futuro, essere sostituite da nuove forme di vita, organismi postumani , meccanismi o loro ibridi. Pertanto, il risveglio imperiale della Russia rappresenta un segnale per una rivolta universale di popoli e culture contro le élite globaliste liberali. Attraverso la rinascita come impero, come impero ortodosso, la Russia costituirà un esempio per altri imperi: cinese, turco, persiano, arabo, indiano, nonché latinoamericano, africano… ed europeo. Invece del dominio di un unico “impero” globalista del Grande Reset, il risveglio russo dovrebbe essere l’inizio di un’era di molti imperi, che riflette e incarna la ricchezza delle culture umane, delle tradizioni, delle religioni e dei sistemi di valori.