Adozioni gay: un cinico orfanificio!

Adozioni gay: un cinico orfanificio!

Se si apre la porta alle adozioni gay, ecco quello che può accadere. Ce lo riferisce il National Statistics, l’ente governativo britannico che si occupa di raccogliere dati. L’omologo del nostro ISTAT. Nel Regno Unito, infatti, da aprile 2015 a marzo 2016 le adozioni di minori a coppie dello stesso sesso sono incredibilmente aumentate fino a raggiungere il 10 per cento. Una adozione su dieci è fatta da due gay.

Sono stati 460 i bambini adottati da coppie omosessuali nella sola Inghilterra, che rispetto ai 160 adottati dalle medesime coppie nel marzo 2012, fanno registrare un aumento del 180 percento. Dei quattrocentosessanta minori, duecento sono stati adottati da coppie omosessuali unite civilmente, settanta da coppie omosessuali sposate, e centonovanta da coppie semplicemente conviventi.

Tutto ciò, a dispetto del fatto che emergano sempre maggiori conferme circa la sofferenza che prova un bambino a cui viene sottratto l’affetto di un papà o di una mamma. Del resto, un uso retto ed onesto della ragione umana renderebbe di per sé evidente il fatto che non servono prove scientifiche per comprendere che la condizione di un orfano di padre o di madre, non rappresenti la condizione esistenziale migliore per una crescita serena. Lo stesso termine “orfano”, peraltro, ha un’accezione negativa, derivando dal verbo greco ἁρπάζω (arpàzo), che significa rapire, sottrarre, e riferendosi ai figli cui la morte rapisce e sottrae uno o entrambi i genitori.

E’ bene che lo ricordino, quindi, anche i senatori della Repubblica italiana che hanno proposto il disegno di legge S.393 recante «modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso», nel quale si vorrebbe introdurre il cosiddetto «matrimonio egualitario», modificando l’art.91 del Codice Civile in questa maniera: «Il matrimonio può essere contratto da persone di sesso diverso o dello stesso sesso con i medesimi requisiti ed effetti». L’art. 4 di quello stesso disegno di legge, poi, sul punto delle adozioni è chiarissimo: «Le disposizioni in materia di matrimonio e di adozione, dovunque contenute in leggi, decreti e regolamenti, si applicano indipendentemente dal sesso dei coniugi, ove non diversamente stabilito».

Quella di rendere un bimbo orfano per il desiderio, o meglio il capriccio, di due adulti, rappresenta una delle forme più agghiaccianti di egoismo. In una civiltà degna di questo nome, tra l’interesse del minore e quello dell’adulto, deve prevalere sempre il primo. L’alternativa è quella di una società trasformata in giungla, dove a dominare è sempre l’interesse del più forte e dove soggetti deboli e indifesi sono inesorabilmente destinati a soccombere.

La storia dell’umanità ha già vissuto società di questo genere, ma non possiamo onestamente dire che esse abbiano rappresentato un esempio edificante.

Gianfranco Amato

Gianfranco Amato

Gianfranco Amato, avvocato, opera attivamente nel campo della bioetica da circa venticinque anni. È conferenziere a livello internazionale su tematiche bioetiche, riguardanti in particolare la famiglia, l’educazione, le dipendenze giovanili, e il diritto naturale. È stato nominato, in qualità di esperto, Direttore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio permanente sulle famiglie della Regione Siciliana, con decreto assessoriale n. 81 del 23.5.2023 È stato più volte audito, sempre in qualità di esperto, dal Parlamento italiano, sia al Senato che alla Camera dei Deputati, su proposte di legge attinenti alle tematiche di cui si occupa, in particolare in tema di libertà di opinione e di famiglia. È Presidente nazionale dell’organizzazione Giuristi per la Vita, un gruppo di avvocati, magistrati e docenti universitari che combattono a livello legale in difesa del diritto alla vita, della famiglia e della libertà di educazione. È noto anche in America Latina, soprattutto in Messico, Costa Rica e Cile, dove viene spesso invi- tato, in qualità di esperto internazionale, da istituzioni pubbliche a livello parlamentare, da Ordini Professionali, e da varie Università cui collabora a livello accademico. Ha scritto una quindicina di libri Ha ottenuto il premio “Testimoni 2014” dalla Fondazione Fides et Ratio, e il premio internazionale all’Impegno Sociale 2015 intitolato alla memoria dei giudici martiri Rosario Livatino, Antonino Saetta e Gaetano Costa.