Non scherziamo con la cannabis

Non scherziamo con la cannabis

 

Anne Atkins è una nota giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva inglese. Ha fatto scalpore il suo ultimo articolo pubblicato sul quotidiano “Daily Mail”.

Anne, infatti, ha avuto il coraggio di raccontare pubblicamente l’odissea di sua figlia Lara letteralmente «devastata» dalla cannabis. Quando studiava all’università, Lara ha smesso di usare i farmaci antidepressivi ed è ricorsa a quella asserita “droga leggera”, nella speranza di trovare un sollievo “naturale”. Da quel momento – racconta Anne Atkins – per Lara è iniziato un vero e proprio calvario. La cannabis l’ha distrutta psicologicamente, ha stravolto la sua personalità e l’ha portata a toccare il fondo trasformandola in una homeless. Sì, è persino finita a fare la barbona per strada.

Così spiega la Atkins nel suo articolo: «Quando sento questi esponenti della élite liberale capeggiata da Nick Clegg (il vice di Cameron) affermare che la cannabis non è dannosa e che tutti la fumano, non è che divento triste, semplicemente m’infurio!».

L’esperienza concreta di sua figlia le dà diritto ad opporsi con cognizione di causa alla proposta di legalizzare l’uso della cannabis avanzata da quel gruppo di liberali. «No», scrive ancora Anne nel suo articolo, «la cannabis non è quella simpatica e innocua tirata di fumo che vogliono farci credere», ma una trappola infernale che può distruggere le vite, come ha distrutto la vita di sua figlia Lara. Ma sono proprio i conservatori liberali abolizionisti ad essere presi di mira dalla Atkins, perché sono particolarmente pericolosi. Appaiono, infatti, più credibili e persuasivi dei ragazzi del Centro Sociale Leoncavallo di Milano.

Chissà cosa avrebbe detto Anne Atkins se avesse letto il servizio di ben due pagine pubblicato dal quotidiano conservatore “La Verità” di Belpietro il 21 settembre 2016, intitolato L’esercito degli italiani per bene che coltiva la marjuana in casa.

 

Molto probabilmente si sarebbe infuriata. E avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per farlo.

 

 

Gianfranco Amato