Brexit! Avanti Tutta!

Brexit! Avanti Tutta!

 

Ve le ricordate le Cassandre della Brexit? In prima fila a paventare scenari apocalittici in caso di vittoria del “leave” c’era il Fondo Monetario Internazionale. Recessione, crollo della borsa, Pil in picchiata, e via terrorizzando. Tutto funzionale, ovviamente, al progetto politico dei poteri forti che spingevano per il mantenimento della Gran Bretagna nell’Unione. Con buona pace di tutti questi falsi e interessati profeti di sciagura, la Brexit si è rivelata, invece, un vero toccasana per l’economia britannica. La Gran Bretagna ha chiuso il 2016 come l’economia più forte del G7, e dunque del mondo, con una crescita per l’intero anno del 2,2 per cento, superiore a Germania, Stati Uniti e Francia, i paesi con il Pil più solido alle spalle. Ma non solo. Nel mese di dicembre del 2016 si è registrato nella stessa Gran Bretagna l’attività economica più florida dell’ultimo anno e mezzo. Il Pil ha continuato a crescere dello 0,6 e dello 0,5 per cento negli ultimi due trimestri del 2016, ovvero nei sei mesi successivi alla Brexit. La Borsa di Londra vola e raggiunge picchi storici dopo il distacco dall’Unione.

I fatti si sono incaricati di smentire le vergognose fandonie messe in circolazione dai soloni del Fondo Monetario Internzazionale, dando un’ottima dimostrazione di cosa possa accadere quando la scienza economica è asservita all’ideologia, e quando il Potere tenta di manipolare il cervello delle masse attraverso le «fake news», volgarmente dette balle. Peccato che questa volta 17.410.742 cittadini britannici abbiano deciso di non subire l’ennesimo lavaggio del cervello e di usare la ragione. Hanno optato per l’uscita dalla trappola europea senza minimamente farsi impaurire dalle minacce del lupo cattivo. Una lezione di coraggio per tutti gli altri Paesi europei che ancora subiscono il terrore di quel lupo.

Il nuovo premier britannico Theresa May presentando il piano d’uscita dall’Unione ha avuto pure il coraggio di mostrare i denti al lupo. Ha spiegato che il distacco è totale, per cui non sono neppure da prendere in considerazione ipotesi di «appartenenza parziale», ossia qualcosa che «lasci metà dentro e metà fuori». Un divorzio definitivo, ma senza rancore.

Con il tipico pragmatismo british, Theresa ha detto: «Continueremo ad essere partner affidabili, alleati volenterosi e stretti amici», perché «We want to buy your goods, sell you ours, trade with you as freely as possible, and work with one another to make sure we are all safer, more secure and more prosperous through continued friendship». Tradotto significa che vogliono comprare i nostri prodotti, vendere i loro, commerciare con noi con la massima libertà possibile, e lavorare insieme attraverso un per garantirci di essere tutti più al sicuro, più prosperi attraverso una continua amicizia. Gli inglesi sono fatti così. Hanno il commercio nel sangue fin da quando Londinium era il più grande emporium dell’impero romano. E noi, invece, che duemila anni fa abbiamo portato la civiltà nelle lande desolate di Albione, e abbiamo insegnato ai barbari celti che si dipingevano il volto di blu cosa significasse la parola commercium, ora guardiamo ai discendenti di quei barbari con deferenza, con rispetto, con ammirazione.

E con un pizzico d’invidia per quel coraggio che noi non sappiamo avere.

Gianfranco Amato