28 Gennaio: Chiamata alle armi!
Questa è una vera e propria chiamata alle armi.
Il termine militare non spaventi. Restiamo nell’ambito dell’agone politico, dove però vogliamo esserci e agire con la serietà, la determinazione, la disciplina e l’organizzazione di un esercito, anche se si tratta dell’esercito di un popolo di famiglie.
La chiamata riguarda l’assemblea nazionale che si terrà il prossimo 28 gennaio a Roma.
Cercherò di dare dieci ragioni per cui diventa un imperativo morale essere presenti.
1) Il 28 gennaio sarà l’occasione per elaborare un’importante e approfondita analisi politica. Dopo la decisione della Corte costituzionale, prevista per il 24 gennaio, avremo, infatti, un dato in più per ragionare intorno al sistema elettorale con cui voteremo alle prossime elezioni politiche. Partendo da tale dato sarà possibile analizzare le prospettive future e delineare una chiara strategia per l’azione del Popolo della Famiglia nei prossimi mesi.
2) Il 28 gennaio sarà l’occasione per incontrarsi personalmente. Il Popolo della Famiglia non è un popolo virtuale che interagisce attraverso la Rete, che ha bisogno di una piattaforma web o di qualunque altro strumento telematico per incontrarsi. Non è un popolo di internauti ma una comunità fatta di volti in carne ed ossa, di persone appassionate alla realtà che amano parlare guardandosi negli occhi e lottare guardando in faccia il nemico. Nessuno schermo può sostituire il calore di un abbraccio tra amici.
3) Il 28 gennaio sarà l’occasione per rinsaldare il senso di una compagnia. Il Popolo della Famiglia non è l’insieme di singole individualità. Non è l’insieme di singoli interessi privati. Non è l’insieme di “capibastone”. Non è l’insieme di correnti e fronde. Il Popolo della Famiglia è una compagnia, nel senso che mi è stato insegnato dal grande mons. Luigi Giussani, ovvero una comunione che «nasce quando uno incontra un altro che ha visto qualcosa di giusto, di bello e di vero e glielo dice; e siccome anche lui desidera il giusto, il bello e il vero, si mette insieme».
4) Il 28 gennaio sarà l’occasione per fare memoria delle ragioni che ci hanno spinto ad impegnarci. La commovente mobilitazione che abbiamo visto in questi ultimi mesi e la grande opera che ne è scaturita, non è il frutto di un misero progetto personale ma l’espressione di principi, valori, ideali in azione. Questo è un aspetto che non possiamo mai permetterci di dimenticare. L’Assemblea Nazionale del 28 gennaio rappresenterà il luogo più appropriato per ribadire ad alta voce e pubblicamente quali sono i motivi che hanno fatto nascere l’esperienza del Popolo della Famiglia, e le ragioni per cui vale la pena intraprendere l’avvincente avventura di questo nuovo movimento politico.
5) il 28 gennaio sarà l’occasione per esprimere gratitudine verso chi in questi mesi si è speso anima e corpo per la causa, senza risparmiarsi sacrifici e rinunce personali. Accettare l’invito di partecipare all’Assemblea Nazionale può rappresentare anche un gesto di riconoscenza nei confronti non solo dei leader e dei dirigenti del movimento ma pure di tutti coloro che con generosità e assoluto disinteresse hanno messo a disposizione talenti, risorse, intelligenze, tempo per realizzare l’unica vera alternativa politica per arrestare la furia della rivoluzione antropologica che sta dilagando nel nostro Paese.
6) il 28 gennaio sarà l’occasione per vivere un passaggio storico di questa grande avventura che è il Popolo della Famiglia. Si tratta di una tappa fondamentale del cammino del movimento, oserei dire della stessa portata dell’Assemblea costituente che abbiamo tenuto l’11 marzo 2016. Sarà uno di quei momenti irripetibili della storia, quei momenti destinati a non lasciare mai indifferenti né coloro che partecipano né coloro che hanno la sfortuna di non essere presenti.
7) Il 28 gennaio sarà l’occasione per un momento di festa. La politica ridotta a mera spartizione di potere, di cariche e incarichi, di poltrone e di posti, di emolumenti e indennità, di prebende e compensi, totalmente priva di qualunque orizzonte valoriale, si è immiserita e, soprattutto, intristita. Lo rendono evidente persino i volti degli attuali governanti. Anche da questo punto di vista, il Popolo della Famiglia è un’altra cosa. E la prossima Assemblea Nazionale dimostrerà al mondo che c’è un modo diverso di fare politica attraverso un impegno generoso e non appiattivo sulla logica del tornaconto, ma soprattutto appassionato e gioioso. Si può ancora fare politica con esultanza, contentezza, serenità, allegria, e in modo festoso. Con quella che ancora una volta il mio Maestro amava definire «ingenua baldanza».
8) Il 28 gennaio sarà l’occasione per vivere un momento importante con la propria famiglia. Io darò per primo l’esempio e verrò con mia moglie e i miei figli. Dobbiamo dimostrare anche fisicamente che per tutti coloro che credono nel Popolo della Famiglia, la famiglia non è un’astrazione, un «concetto antropologico», un istituto giuridico modificabile, una variabile socio-culturale. No, è qualcosa di molto più concreto: un papà, una mamma e dei figli. Approfittare della risonanza mediatica di un momento pubblico importante come la prossima Assemblea Nazionale per rendere evidente questa realtà, può rivelarsi utile e proficuo. Mostriamo al mondo intero, e soprattutto alla politica politicante, che la famiglia esiste davvero, può esistere e deve esistere!
9) Il 28 gennaio sarà l’occasione per condividere esperienze. E’ davvero incredibile quanto possa essere prolifico in termini di opere, iniziative, progetti e idee, un popolo che si mette in cammino.
Sono stato testimone, in questi ultimi mesi, di una capacità creativa inimmaginabile da parte di numerosi amici che fanno ormai parte integrante della realtà del Popolo della Famiglia. E’ un patrimonio di esperienze che non può essere disperso e che deve essere condiviso. L’Assemblea Nazionale di sabato prossimo sarà anche il luogo di questo prezioso e fattivo momento di condivisione.
10) Il 28 gennaio sarà, infine, l’occasione per testimoniare una presenza. Non dobbiamo illuderci e non possiamo permetterci di essere ingenui. Ci sono momenti in cui per dare un segnale occorre essere numerosi. L’incontro di sabato prossimo 28 gennaio 2016 è uno di quei momenti. Saremo guardati e saremo contati. Ci guarderanno e ci conteranno i politici. Ci guarderanno e ci conteranno alcuni ambienti ecclesiastici. Ci guarderanno e ci conteranno i mezzi d’informazione. Ci guarderanno e ci conteranno i cecchini del “fuoco amico”. Ci guarderanno e ci conteranno gli incerti e gli indecisi.
Per questo dobbiamo esserci ed esserci numerosi!
Gianfranco Amato
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