Se anche l’ANSA diventa gay friendly.

Se anche l’ANSA diventa gay friendly.

 

L’Agenzia Nazionale Stampa Associata, comunemente conosciuta con la sigla ANSA, è la prima agenzia di informazione multimediale in Italia e la quinta nel mondo. Nasce nel gennaio del 1945 quando l’Italia era divisa in due dalla Linea Gotica. Al Sud l’Italia degli Alleati, in cui l’informazione era gestita dall’agenzia di stampa NNU (Notizie Nazioni Unite). Al Nord la Repubblica Sociale che aveva statalizzato l’Agenzia Stefani trasferendone la sede da Roma a Milano. In quello stesso mese tre esponenti delle maggiori forze politiche della resistenza italiana, Giuseppe Liverani, direttore amministrativo de “Il Popolo” (D.C.), Primo Parrini, direttore amministrativo di “Avanti!” (P.S.I.) e Amerigo Terenzi, consigliere delegato della società editrice de “L’Unità” (P.C.I.) ipotizzarono di organizzare un’agenzia di stampa come cooperativa di testate giornalistiche, che potesse operare sostituendo di fatto l’Agenzia Stefani. Ottenuto l’assenso delle autorità militari alleate, il 15 gennaio 1945 uscì il primo notiziario ANSA stampato e distribuito nella sola città di Roma.

L’ANSA avrebbe dovuto rappresentare la nuova Italia del futuro, democratica, libera e liberata, mentre l’Agenzia Stefani l’Italia del crepuscolo fascista, dittatoriale, oppressa e occupata dai nazisti. Il suo ultimo direttore Ernesto Daquanno morì fucilato a Dongo.

Il perché di questa digressione sulla storia dell’ANSA è presto detto. Mi è capitato in questi giorni di sbriciare il sito dell’Agenzia e l’occhio mi è caduto sul titolo di questa notizia: «Natale, 5 mete gay-friendly da Amsterdam a Firenze». Sottotitolo «Punch caldi, saune di lusso, party imperdibili ma anche mostre, musei e librerie». La prestigiosa Agenzia, infatti dà «dritte e consigli» alla «community dei viaggiatori Lgbt», spiegando che a Vienna, tra le tante cose loro dedicate, vi è anche la «libreria per gay e lesbiche Löwenherz», dove «si possono trascorrere ore a curiosare tra migliaia di libri», mentre «per chi vuole invece trascorrere una serata unica in un club gay la meta ideale è il Ken Club».
Ad Amsterdam, invece, l’Agenzia suggerisce di «iniziare, magari, affittando una bici e percorrendo i pittoreschi quartieri gay friendly che attraversano la piazza Rembrandtplein, in particolare verso Reguliersdwarsstraat, Amstel e lungo Warmoesstraat», per poi «trascorrere una notte unica», negli imperdibili locali gay, «come il Fun House e il Flikker».

A casa nostra, Firenze in particolare, l’Agenzia propone «i migliori night club gay della Toscana tra cui Crisco e Fabrik», ricordando che «non è da perdere, il giorno di Natale, il Mamamia Party».

Per chi volesse varcare l’Oceano, l’Agenzia consiglia come meta Boston, precisando che «la magia del Natale LGBT ha già invaso» quella città americana, e ricordando che «la Black Nativity è una tradizione del Natale LGBT», mentre «per una serata unica e originale c’è il Drag Queen Christmas».

Per la Francia la meta indicata dall’Agenzia è Bordeaux. Spiega infatti l’ANSA che questa città «cosmopolita, dinamica, festosa, Bordeaux è una meta LGBT per il Natale 2016 strepitosa!». Seguono dettagli su tutti i posti da visitare e le cose da vedere.

Curiosamente si legge nell’articolo dell’ANSA che in quelle mete turistiche gay friendly è possibile anche «trovare il prossimo compagno di viaggio». Viaggio che fai, compagno che trovi. Evidentemente per quella Community il partner è come una valigia che cambia a seconda della meta. Che tristezza!

La (già) prestigiosa ANSA si è perfettamente adeguata – come del resto tutta la stampa di regime – alla dittatura del Pensiero Unico, all’asfissiante e intollerante ideologia del politically correct.

Quasi peggio dell’Agenzia Stefani.

E sì, le dittature cambiano ma i servi restano sempre gli stessi.

 

Gianfranco Amato