La terra trema, la politica latita!

La lotteria di Norcia

La terra torna a tremare in Centro Italia.

Si tratta di una notizia che oltre a preoccupare riporta alla luce la tragica situazione che sta vivendo la popolazione di quelle zone già colpite dai precedenti terremoti.

La mente va, in particolare, agli abitanti di Norcia. Lì, l’emergenza si sta affrontando con l’unico modo che i nostri politicanti conoscono: la fortuna. Il governo, infatti, è riuscito a recuperare solo venti prefabbricati in legno per le famiglie terremotate, a fronte di ottantanove richieste. Restano, quindi, privi di sistemazione ben sessantanove famiglie. E qual è il criterio che l’autorità pubblica decide di utilizzare per l’assegnazione? Forse l’ordine di presentazione delle domande? L’esistenza di situazioni di particolare disagio? Il numero dei componenti del nucleo familiare? Le condizioni fisiche e l’età dei richiedenti? No, nulla di tutto ciò. Il criterio adottato è molto più semplice: tirare a sorte!

Sì, proprio così. Sarà il caso a decidere. Circostanza che solleva le proteste dei poveri terremotati: «E’ una vergogna! Ci giochiamo le case a tombola!». Scene che sarebbero indegne di un Paese civile, ma che appaiono perfettamente compatibili con l’Italia del Governo Gentiloni. Solo un’accozzaglia di incompetenti, cialtroni, e incapaci politicanti potrebbe, infatti, gestire in questa maniera una cosa seria come un’emergenza tellurica.

Il Comune di Norcia replica sostenendo che quello del sorteggio appare «l’unico modo davvero imparziale» per l’assegnazione, e che comunque sono stati presi in considerazione altri due criteri. Il primo riguarda le famiglie con disabili. Delle venti casette tre sono riservate a loro. Ci sarà, probabilmente, un’ulteriore lotteria per verificare quali tra le varie famiglie con disabili saranno le tre fortunate. Il secondo criterio riguarda i nuclei familiari composti da più di cinque persone. E’ un criterio negativo perché per loro, purtroppo, non c’è nulla da fare.

Devono rassegnarsi ad aspettare che arrivino – non si sa quando e non si sa come – le casette da 80 metri quadrati. Nel frattempo, si devono accontentare del tetto dei container collettivi da quarantotto posti, con bagni e zona giorno in comune, per cercare di ripararsi, come possono, dal freddo. Del resto si sa che il Italia le famiglie numerose sono quelle più disagiate e più facilmente osteggiate dalla politica.  Incredibile appare però la risposta delle “autorità” a questa situazione da terzo mondo. Non ci sono soldi. E’ incredibile perché la notizia della “lotteria” dei terremotati viene data proprio il giorno in cui il Ministro della Salute Lorenzin annuncia un «passaggio storico»: la fecondazione assistita eterologa sarà a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Evidentemente sono state reperite le risorse finanziarie anche per quella forma di procreazione in provetta. Confermano anche la sussistenza di fondi per le pensioni di reversibilità delle nuove famiglie omosessuali. Insomma, i soldi si trovano per tutti tranne che per quei poveracci di Norcia, che hanno avuto la disgrazia di subire un terremoto in un momento storico sbagliato.

Oggi, infatti, le priorità politiche in Italia sono ben altre.

Al danno, peraltro, si aggiunge la beffa. Dal 1 settembre 2016 risulta essere stato nominato un  Commissario straordinario di Governo per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto.

A Norcia sulla questione della “lotteria” non si è sentita molto la sua voce. E credo che i terremotati ignorino persino che esista una simile figura. Molti non sanno neppure chi sia il Commissario. Si tratta, in realtà, di un personaggio noto: Vasco Errani. Non pare avere alcun titolo di merito specifico per ricoprire quella carica, in quanto non è un geologo, non è un sismologo, non ha maturato un’esperienza lavorando per anni nella Protezione Civile.

Ha, però, due titoli essenziali. Primo, è un capobastone del Partito Democratico. Secondo, è stato Presidente della Regione Emilia Romagna. Si tratta della classica nomina di partito usata da sempre per riciclare politici trombati, per rimpiazzare amministratori non rieleggibili, collocare amici e parenti, ricompensare attivisti generosi, e per dare uno stipendio a chi ha fedelmente servito il Capo.

L’Italia non riuscirà mai ad essere un Paese civile fino a quando non si libererà definitivamente di questo modo miserabile e squallido di concepire la politica.

La mongolfiera Italia resterà a terra fino a quando il peso della zavorra non consentirà il decollo.

Mobilitiamoci tutti per farla volare!

Gianfranco Amato